L'Italia che verrà. Nuove forme del plurilinguismo in Italia.

vedovelli"Ragazzi, avete fatto la scelta giusta!"

L'Italia che verrà. Nuove forme  del plurilinguismo in Italia, questo il tema che ha sviluppato il prof.Vedovelli, già Rettore dell'Università per Stranieri  e ora Assessore alla Cultura del Comune di Siena, nel suo incontro con i ragazzi del triennio Linguistico. Per cercare di fare un' ipotesi su come potrà essere la nostra lingua nel futuro, tenendo conto dei rapidi mutamenti della società nei prossimi anni, il professore è partito dai dati dell'  OCSE: da una recente indagine risulta che l' Italia è al 24.mo posto su 24 Paesi per competenza nella propria lingua. Non va meglio nella conoscenza delle lingue straniere: anche qui  occupiamo gli ultimi posti, seguiti soltanto da Grecia e Inghilterra. Per risollevarci da una situazione  così negativa, ha detto Vedovelli, dobbiamo ripartire dalla forza che ha la realtà italiana in cui viviamo oggi, una forza che può diventare la chiave di sviluppo del nostro Paese: il plurilinguismo. In Italia,  infatti, si parlano attualmente ben 135 lingue, considerando anche i dialetti, a cui si aggiungono  le lingue di tanti alunni stranieri,  sempre più numerosi nella scuola italiana; tutto ciò  avrà una conseguenza sociale e linguistica.  

Conviene a noi Italiani che le lingue immigrate siano mantenute? Sì, e prima di tutto per motivi economici!

Per farci comprendere quale sia la sfida che ci attende nei prossimi anni il professore cita due episodi tratti dalla Bibbia. Si deve passare dalla "torre di Babele" alla "Pentecoste", cioè dalla paura nei confronti della diversità linguistica alla positività del plurilinguismo.Con la "Torre di Babele", infatti, c'è l'idea che la pluralità e la differenza di lingua siano una punizione divina che genera incomprensioni e conflitti. Con la Pentecoste, invece, il plurilinguismo è un dono, una diversità che genera ricchezza e facilita la comunicazione. Il plurilinguismo è segno  e condizione dell'attenzione alle ragioni degli altri. In Italia c'è una questione della lingua su cui si gioca il futuro economico. Lo sviluppo economico del nostro Paese, continua il prof Vedovelli, è nelle mani delle piccole imprese che oggi hanno rapporti economici direttamente con i più disparati Paesi del mondo e, pertanto, la conoscenza delle lingue è divenuta determinante e ormai imprescindibile. Il futuro economico dell'Italia è, perciò, nelle mani di chi conoscerà più lingue. Quindi, ha concluso Vedovelli, scegliendo questo indirizzo avete fatto la scelta giusta e vincente per i prossimi anni!

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