Lampedusa 3 Ottobre

Lampedusa è un' esperienza che ti cambia dentro, ti dona gli strumenti per effettuare un'importante presa di coscienza da cui poi partire per crescere veramente. E' un processo doloroso, ma necessario.

 

 

 

Sono sempre stata molto sensibile ma ho scoperto di non esserlo abbastanza da sentirmi completamente dentro l'argomento. Ho realizzato di essere diventata una sottospecie del tipo di persona che odio di più al mondo, i famosi "quelli che parlano senza conoscere". Ovviamente senza cattiveria, e neanche per colpa mia, ma ero una di loro.

Come ho già detto non me ne faccio una colpa, credo che ognuno di noi abbia il diritto di non sapere tutto su determinati argomenti. La caratteristica però che ci divide in due principali tipologie di persone è la reazione che abbiamo di fronte a queste informazioni: accoglierle e rielaborarle oppure semplicemente rifiutarle per orgoglio personale. Ho deciso di accogliere. Lampedusa per me è stata un'esperienza unica. Gli organizzatori, tra cui Tareke, responsabile del Comitato 3 ottobre, sono riusciti a portare sull'isola 284 studenti di varie nazionalità, hanno fatto un passo avanti rispetto all'anno precedente e sono riusciti a trasmettere un messaggio importante grazie a vari progetti.

Lo slogan che ha accompagnato le varie attività è il seguente: "siamo sulla stessa barca". Noi non siamo Francesi o Italiani, o Spagnoli, siamo Europei. Tareke vuole farci comprendere che noi tutti lavorando insieme, senza pregiudizi e senza litigi, siamo più forti e riusciremo a farci sentire. Per me Lampedusa è stata un'esperienza indimenticabile, carica di forti emozioni, che mi ha fatta riflettere su molte tematiche. Un'esperienza che porterò sempre con me.

Ho conosciuto persone nuove, ho ascoltato esperienze, storie, che non scorderò mai, che hanno lasciato un segno. Penso che quest'esperienza sia assolutamente da fare, perché ti cambia, ti fa conoscere nuove realtà, ti fa cambiare punto di vista. Lampedusa è una bolla, una bolla sotto i riflettori, ma è come se fosse in un altro mondo, a Lampedusa il tempo si ferma, e tu ti estranei da tutto. Lampedusa è magica. Dal 29 al 4 ottobre, sono partito per Lampedusa insieme ad altri 10 ragazzi del Monna e 4 ragazzi di Valencia. Sono stati 5 giorni importanti per me dato che sono riuscito a capire la questione dei migranti. Infatti, sin dall’inizio questo argomento mi aveva incuriosito molto ed ho deciso di fare questa esperienza per capire realmente e vedere come fosse la situazione a Lampedusa.

In questi 4 giorni abbiamo conosciuto persone da tutta Europa, con lingue e culture diverse. Inoltre abbiamo avuto modo di incontrare i sopravvissuti del 3 ottobre 2013. Le cose che ci hanno spiegato sono molto diverse da quelle che appaiono sui social media. Adesso, essendoci stato per 5 giorni, posso tirare delle conclusioni. Non dobbiamo fare delle discriminazioni nei confronti della gente di altri paesi ma dobbiamo interagire con loro per creare un mondo migliore. Volevo darvi un consiglio, ovvero quello di andare a Lampedusa per capire veramente come stanno le cose. Solo così potrete capire quale è la verità sulla questione migranti. Siamo partiti per questo viaggio in 11 ragazzi e ragazze del Monna Agnese con 4 studenti di Valencia che ci hanno accompagnato in questa esperienza.

Siamo andati a Lampedusa incuriositi di sapere la verità sulla questione dei migranti per sapere come stanno davvero le cose e magari toglierci qualche dubbio. L'esperienza è stata bellissima, tutto il tempo in cui siamo stati lì ci siamo rapportati con ragazzi di tutta Europa con lingue e culture diverse, ma non solo abbiamo avuto modo di incontrare alcuni rifugiati che sono venuti qua dall'Africa e che ora hanno una vita migliore anche se non come dovrebbe essere. Dobbiamo cambiare, imparare a non discriminare chi viene da altri paesi e trattarli al nostro pari come fanno le persone di Lampedusa che hanno accolto i migranti nelle loro case e sono rimasti nei loro cuori come fossero dei fratelli. Con questa esperienza ho compreso molte cose e cambiato alcuni pensieri influenzati dai mass media.

Mi sono reso conto essere di gran lunga sbagliati e per questo voglio dire 'venite a Lampedusa' non per farvi cambiare idea ma per far sì che possiate vedere la verità senza che sia alterata da alcun tipo di volere politico o da qualsiasi altra cosa. Solo così potrete capire quello che succede veramente e quali sono gli effetti dell'immigrazione. L'esperienza a Lampedusa è stato un vero e proprio viaggio, ho conosciuto e scoperto cose che non pensavo esistessero e preso coscienza di ciò che successe in questa isola nel 2013. Mi sono emozionata, spaventata, divertita e arrabbiata; questa esperienza mi ha lasciato un segno. Mi ha aperto il cuore a coloro che non sono uguali a me, a coloro che vogliono scappare dal proprio paese e soprattutto a coloro che hanno bisogno. Spero di portarlo sempre con me.

Lampedusa per me è stata un emozione unica. Ho deciso di partecipare a questa esperienza perché mi piace aiutare le persone ma soprattutto perché volevo capire ciò che succedeva in questa isola. Sono arrivata con il pensiero, ascoltando quello che viene detto al telegiornale, di trovare una popolazione contraria all'immigrazione; In realtà è tutto il contrario, le persone sono molto accoglienti e felici di aiutare, e gli immigrati si ambientato e si integrano con molta facilità. Io sono stata fortunata perché ho avuto la possibilità di poter parlare con i sopravvissuti e le famiglie delle vittime, ho ascoltato la storia dal loro punto di vista su cosa è successo quella notte del 3 ottobre 2013.

Per queste persone è stato molto difficile parlarne e per noi è stato emozionante ascoltarle. È un' esperienza che consiglierei a tutti di provare, ti fa piangere e ridere e ti fa sentire emozioni che nemmeno tu pensavi di poter provare. L’esperienza a Lampedusa mi ha fatto riflettere molto. Mi ha insegnato ad accogliere chiunque, senza giudicare. Un po’ come un libro: mai giudicare dalla copertina. Un’avventura interessante, piena di curiosità e ricca di significato. Mi ha fatto scoprire il retroscena dell’immigrazione. Ho avuto la possibilità ma anche la fortuna di conoscere i familiari delle vittime dell’accaduto 3 ottobre 2013, che si sono aperti con noi studenti e con fatica ci hanno raccontato tutto l’accaduto. Cos'è stato questo viaggio per me? Beh, questo viaggio è stato un mix di emozioni,emozioni belle ed emozioni brutte.

Da questo viaggio ho imparato molto, davvero molto. Ho imparato la dura realtà del problema dell'immigrazione. Ho guardato in faccia le loro emozioni,dove ho visto anche gioia, la gioia di avercela fatta. Quel giorno 366 migranti morirono, 366 persone hanno sofferto,e così in questi giorni ho imparato, ho voluto imparare ad aiutarli, ad aiutarli, ma non da migranti, ma da persone europee, da persone uguali a me e uguali a voi.

In questi giorni inoltre ho capito il significato della frase slogan di questa manifestazione: #siamosullastessabarca. Il suo significato è quello di far capire a tutte le popolazioni che non esistono francesi, tedeschi, italiani o spagnoli ma esistono europei e tutte queste persone si trovano sulla stessa barca, pronti ad accogliere e ad essere accolti Lampedusa per me... non posso descriverla semplicemente come una bella isola... Lampedusa è molte, forse troppe cose, un po' come i suoi abitanti, semplici, umili, affettuosi e accoglienti... questa esperienza ha sviluppato in me una empatia nei confronti degli altri che prima non avevo, mi ha mostrato che non sono solo italiana o europea, ma che prima di tutto sono cittadina del mondo e che tutti hanno il diritto di essere accolti e il dovere di accogliere. Spero di riuscire a spiegare l'essenza dell'esperienza a Lampedusa a chi non l'ha vissuta per poter sviluppare altruismo e solidarietà.

Quella di Lampedusa é stata un'esperienza toccante e significativa, una di quelle esperienze che ti porti dietro per tutta la vita e che ti cambiano profondamente. Sono partita perché volevo comprendere molte cose, da tutti i punti di vista possibili. Sono tornata come un'altra persona, più matura, più informata e soprattutto più cosciente della situazione.

Durante il percorso ho conosciuto, scoperto e capito cose e persone nuove, ho provato nuove emozioni e ho compiuto passi avanti nella mia maturità. È un'esperienza che tutti dovrebbero fare almeno una volta nella vita per scoprire la verità su molti aspetti dell'isola e per conoscere meglio se stessi.

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