Monna Agnese in trasferta a Roma- premiazione Msf

Dopo una settimana di fatiche, la tragedia: dei militari etiopi hanno sparato a dei volontari di MSF, uccidendo tre persone. “Quando la tua sicurezza è messa in dubbio è chiaro che non puoi rimanere” ci ha spiegato Michele, che è rientrato in Italia insieme ai cadaveri dei collaboratori MEF uccisi nell'attentato. thumb MSF 1 gruppo

“È successo tutto in una settimana” fu la frase più sbalorditiva. 

Poco dopo il suo racconto è iniziato l’evento, con un panorama iniziale su MSF a cura di Francesca Caferri, una giornalista del quotidiano La Repubblica. Ha raccontato in breve la storia di MSF, in onore del cinquantesimo anniversario dell'associazione.

Dopodiché abbiamo avuto il piacere di incontrare dei giornalisti come Hugo Slim, dall'Inghilterra, Sergio Cecchini, Fabrizio Foschini e Laura Silvia Battaglia. 

Sergio Cecchini spiegò come vengono diffuse le fake news; Fabrizio Foschini raccontò della sua esperienza in prima persona in Afghanistan e della situazione sempre più critica del paese; la giornalista e documentarista Laura Silvia Battaglia, specializzata in Medio Oriente, in particolare sullo Yemen e sull'Iraq, oltre ad averci  parlato della situazione dei due paesi e del Medio Oriente in generale, ci raccontò di com'è stato andare contro gli stereotipi e le idee, presenti nei paesi arabi; ed infine c'è stato l'intervento di Hugo Slim, che si è soffermato su com'è cambiata la situazione degli aiuti umanitari in questi cinquant'anni. 

Finito il discorso del giornalista Slim ha avuto luogo la premiazione, in live su La Repubblica.

Per ultimi hanno premiato noi, con una targa con su scritto i nostri nomi (il cognome di Madalina è stato trascritto male, ribattezzandola Vidineio) e un abbonamento al quotidiano La Repubblica, donato quest’ultimo però alla scuola.

Al secondo panel, abbiamo potuto assistere a degli interventi interessanti riguardanti la situazione vaccinale nel mondo, approfondendo anche i cavilli legali e tecnici, che però aiutano a comprendere meglio il programma “COVAX” e l’ineguaglianza tra i paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo dal punto di vista della somministrazione dei vaccini. Grazie all'esperienza della referente vaccini MSF Isabella Panunzi, siamo riusciti a comprendere i veri problemi delle industrie farmaceutiche che producono i vaccini, tra questi: la responsabilità(liability),ovvero lo scarico delle responsabilità dalle suddette aziende ai governi dei paesi, è un tema sconosciuto all’interno del pubblico, poiché non se ne parla mai né ai telegiornali né nei principali canali di informazione.

Inoltre, si è parlato anche della gestione della pandemia, partendo dal punto di vista mondiale, europeo e alla fine quello nazionale.  

Dopo cena, c'è stato uno spettacolo di Mohamed Ba, intitolato "Il riscatto", un monologo sulla migrazione e chi la affronta. Mohamed Ba è un attore senegalese, che attraverso lacrime e risate, ha raccontato il suo viaggio verso l'Italia, di tutto quello che ha dovuto passare, delle torture subite e di come ha visto morire davanti ai suoi stessi occhi persone su persone, compresi bambini.

Così abbiamo concluso la prima giornata.

Il giorno successivo, dopo un’ora di viaggio in metro, siamo riusciti ad arrivare al MAXXI: il  Museo nazionale delle arti del XXI secolo.  Lì si è tenuta la mostra fotografica per il cinquantesimo anniversario di medici senza frontiere. Una collaborazione con Magnum Photo, allo scopo di mostrare le peggiori crisi umanitarie dove medici, giornalisti e fotografi sono stati testimoni diretti. 73 scatti di 15 fotografi parlano di conflitti armati, massacri, terremoti, che hanno costretto popolazioni a vivere in condizioni disumane dal 1971, ad ora. 

L’aspetto decisamente più interessante e curioso è stato vedere una foto del 1985, scattata in Etiopia, che serviva a documentare la grande carestia di quegli anni causata dalla siccità e dalla guerra civile. Situazione che si è poi ripresentata 35 anni dopo, con un’altra guerra civile e una conseguente crisi umanitaria. Crisi di cui noi abbiamo parlato nell’articolo per il concorso, e che ci è valso per la premiazione. 

“Le crisi umanitarie di cui voi parlate oggi sono solo conflitti irrisolti del passato” spiega Francesca, l’attuale sovrintendente delle comunicazioni di MSF, nonché nostra guida attraverso la storia dell’associazione per quel giorno. 

“Parliamo di conflitti che si placano momentaneamente ma sono destinati a rinascere perché non vengono dati i giusti interventi ai paesi che ne hanno bisogno. Noi molto spesso veniamo visti nei conflitti come “i medici del nemico”, ma ai nostri occhi chi entra in clinica è solo un semplice paziente.”  

 

Link riassunto di MSF: 

https://www.instagram.com/reel/CWd0M9JvLmD/?utm_medium=copy_link

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