Immigrazione fra mito e dura realtà

SharedScreenshotLunedì 22 il Vice questore di Siena Andrea Arcamone si è collegato su Meet con i ragazzi delle quinte per fare chiarezza su un tema sempre scottante: il sistema di accoglienza e di protezione dei migranti.

Il dott. Arcamone, portando dati, normative, ma soprattutto l’esperienza di chi ogni giorno tocca con mano la situazione,  è intervenuto con grande professionalità, sfatando fake news e luoghi comuni e analizzando con intelligibilità  una questione quanto mai complessa, ormai da diversi anni al centro del dibattito pubblico ma troppo spesso abbandonata alla sola narrazione sensazionalistica.  

Tanti i punti affrontati. Cosa vuol dire essere extracomunitari?  Quali sono le normative che regolano l’immigrazione in Italia? E nell’UE? E  ancora, come vengono accolti i migranti? Quando è concessa la protezione internazionale? Davvero sono i migranti a diffondere il contagio da Covid-19?

Nonostante nell’immaginario comune il termine extracomunitario sia stretto sinonimo di ‘migrante’, puntualizza subito il dottor Arcamone che questo in realtà designa semplicemente la non appartenenza alla comunità europea. 

E’ proprio la comunità europea che regola in gran parte l’immigrazione, che di fatto è soprattutto  appannaggio del diritto internazionale e dei rapporti diplomatici tra gli Stati.  

E l’Italia come si pone nei confronti dei migranti? Dopo lo sbarco, la prima fase del sistema di accoglienza  italiano prevede  l'assistenza negli hotspot, dove avviene lo screening sanitario, che nella situazione pandemica attuale comprende l’effettuazione di tamponi da Covid-19,  e l’identificazione. A questo punto  le informazioni raccolte vengono inserite in una banca dati europea.   L'articolo 10 comma 4 della Costituzione italiana garantisce al migrante il diritto di fare richiesta di asilo e essere tutelato in tutti quei casi in cui l’esercizio delle libertà  siano impedite nel Paese di origine: il soggiorno deve essere permesso in caso di guerre o persecuzioni, mentre a discapito di quanto molti possano insinuare,  i soli motivi economici non sono sufficienti ad ottenerlo.

Ogni richiesta deve essere valutate ed elaborata caso per caso in un iter procedurale che richiede normalmente diversi mesi.  Nel caso in cui questa venga rifiutata, il migrante viene rimpatriato attraverso accordi bilaterali con i Paesi d’origine. 

Di Giulia Taddei 5cl

 

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