"Ocean voices – a virtual simposium about the future of our oceans and seas" di Camilla e Sveva 3AL

Ad ascoltarli, oltre agli alunni del liceo londinese, una platea internazionale di studenti con i loro professori: dalla Germania, dall’Italia e dalla Turchia.

Attraverso i loro interventi e pareri da professionisti, ma anche grazie alle domande poste da noi studenti alle quali è stata data risposta, siamo stati in grado di delineare i punti principali sull'inquinamento e le possibili soluzioni che talvolta non arrivano a tutti: è stato detto che è effettivamente molto difficile non provare un certo interesse verso il problema, ma spesso non si sa da dove partire. Il luogo da proteggere, l'oceano, è troppo vasto e viene da domandarci se realmente possiamo aiutare nel nostro piccolo a migliorarne la condizione.

La risposta è, in caso ve lo steste chiedendo, sì.  

Essendo, come abbiamo espresso, un ambiente enorme tanto da apparire fuori dalla nostra portata, è necessario procedere per step e non farsi prendere dalla convinzione di essere impotenti.

Si tratta di aggiungere semplici gesti ed abitudini all'interno della nostra vita quotidiana, sane per l'ecosistema ma anche per noi che le compiamo.

Come esempio possiamo citare il discorso dello Chef Cytrus Todiwala, che si è soffermato sulla migliore alimentazione che potremmo adottare semplicemente preferendo il pesce locale: compie un viaggio meno lungo per arrivare nelle nostre case ed si ha quindi come risultato un minore impatto ambientale. 

Così come le dimensioni dei mari e degli oceani sono enormi, enorme è il ruolo che assumono nelle nostre vite, essendo fonte di gran parte dell'ossigeno che respiriamo. 

La biologa Inka Cresswell ha espresso fiducia nel futuro, nella maggiore attenzione che sicuramente verrà riservata, e soprattutto nei giovani.

Siamo noi a dover portare avanti i risultati già raggiunti, perché nessun altro salvaguarderà il pianeta e i suoi abitanti al posto nostro. 

Camilla & Sveva 3AL

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